Nel dialogo ininterrotto con Marie France Hirigoyen, illustre vittimologa francese, scrittrice di numerosi libri sul complesso e diffuso problema delle molestie, l'autore ci introduce nell'universo asfissiante di un condominio, scavando una sorta di "cunicolo" che porta dentro vicoli ciechi dove l'arroganza la fa da padrona. Violenza e prepotenza non hanno risparmiato nessuno di "quelli dell'altra parte", bambini compresi. Una violenza rimasta invisibile, nonostante le numerose e disperate richieste d'aiuto delle vittime. La narrazione si fa cronaca di un profondo e lacerante disagio e da voce sofferta alla rivendicazione di una vita normale.