IL 10 febbraio è una solennità italiana che si celebra ogni anno e ricorda i massacri delle Foibe e l'esodo Giuliano-Dalmata. Venne istituita con legge 30 marzo 2004 n. 92 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 86 del 13 aprile 2004.
la data è il giorno in cui nel 1947 vennero firmati i trattati di pace di Parigi che assegnarono alla Jugoslavia l'Istria, il Quarnaro, la città di Zara e parte della Venezia giulia che erano stati assegnati all'Italia con il patto di Londra..
Questa giornata ricorda la tragedia degli italiani e di tutte le vittime della Foibe, uccisioni e violenze avvenute in Istria, Fiume e Dalmazia tra il 1943 ed il 1947.
Le Foibe sono insenature formate da grandi caverne verticali formatesi in Istria e Friuli Venezia Giulia.
Gli eccidi commessi dai partigiani Jugoslavi consistevano nel gettare le vittime, spesso ancora vive, nelle insenature dalle quali non potevano risalire o avere soccorsi.
Con il ritorno dei territori alla Jugoslavia iniziò una terribile rappresaglia contro i cittadini italiani ritenuti di aver militato nel regime fascista ed essere fascisti.
Avvenne una pulizia etnica con prigionia, campi di lavoro e morte nelle foibe che coinvolsero da 4.000 a 5.000 persone.
Molti morirono nei campi di lavoro o concentramento, molto riuscirono a fuggire: un esodo di 250.00 a 350.000 persone tra il 1945 ed il 1956.
Italiani che furono considerati nemici in Jugoslavia e non più italiani in Patria.
Al loro arrivo in Italia vennero ammassati in ghetti senza casa e senza futuro. Ancora oggi nella ex Jugoslavia ci sono magazzini ( ricordo il libro "Magazzino18" di Cristicchi) colmi di effetti personali degli esodati mai restituiti ai proprietari privati di ogni diritto ed averi anche in patria.
E' una brutta pagina della nostra storia che riconobbe molto tardi i fatti e le sofferenze dei nostri connazionali ed è la vicenda più complessa avvenuta nel secondo dopoguerra.
Oggi vogliamo rinnovare la memoria della tragedia dei tanti italiani vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre.