GIORNO DEL RICORDO lunedì 12 febbraio ore 21,00 biblioteca

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Data:

martedì, 30 gennaio 2018

Descrizione

Il GIORNO del RICORDO fu istituito il 30 marzo 2004 in memoria delle vittime delle FOIBE, dell'esodo Giuliano-Dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di riconoscimento ai congiunti degli Infoibati. Gazzetta Ufficiale n. 86 13 aprile 2004.
Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con ingresso a strapiombo.E' in quelle voragini dell'Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vive e morti, quasi diecimila italiani.
La prima ondata di violenza esplose subito dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943: in Istria e Dalmazia i partigiani slavi si vendicano contro i fascisti e gli italiani non comunisti. Torturano, massacrano, affamano e poi gettano nelle foibe circa un migliaio di persone.La violenza aumenta nella primavera del 1945, quando la Iugoslavia occupa Trieste, Gorizia e l'Istria. Le truppe del maresciallo Tito si scatenano contro gli italiani. A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberaldemocratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. 
l'unico superstite, che racconterà tutto sarà Graziano Udovisi.
la persecuzione dura fino al 1947 quando verrà fissato il confine tra l'Italia e la Jugoslavia.
ma il dramma degli istriani e dalmati non finisce.Nel febbraio del 1947 l'Italia ratifica il trattato di pace che pone fine alle seconda guerra mondiale: l'Istria e la Dalmazia vengono cedute alla Jugoslavia.. Trecentocinquantamila persone si trasformano in esuli che non trovano in Italia una grande accoglienza.La sinistra italiana li ignora, la vicinanza ideologica con Tito è la ragione per cui il PCI non affronta il dramma, e la classe dirigente democristiana considera i profughi dalmati cittadini di serie B e non approfondisce la tragedia delle foibe.I neofascisti non sono propensi a raccontare cosa avvenne alla fine della seconda guerra mondiale.Fra il 1943 e 1045 quelle terre sono state sotto l'occupazione nazista, in pratica sono state annesse al Reich tedesco.
Per cinquant'anni il silenzio della storiografia e della politica avvolge la vicenda degli italiani uccisi nelle foibe. E' una ferita ancora aperta, perchè è stata ignorata per tanto tempo?Inizia oggi l'elaborazione di una delle pagine più angoscianti e vergognose della nostra storia.
vogliamo insieme ricordare il 12 febbraio alle ore 21,00 presso la bioblioteca.

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